Il Distretto 2101 Campania del Rotary International, con la Rotary Foundation, consegna tre apparecchi al centro ricerche di Pozzuoli. Intervento realizzato grazie a 100mila dollari di fondi USAID
Grazie a tre apparecchiature offerte dal Distretto 2101 Campania del Rotary International, supportato dalla Rotary Foundation attraverso il programma USAID, il Tigem di Pozzuoli potrà potenziare la propria azione per il sequenziamento del virus Covid-19 e delle sue varianti, ambito nel quale il Centro diretto dal prof. Andrea Ballabio già leader in Italia. La consegna avvenuta il 19 gennaio presso il Tigem – il Centro di ricerche sulle malattie genetiche rare che opera dal 1994 ed un’eccellenza nel sequenziamento del DNA -, da parte dei vertici del Distretto 2101 del Rotary, il governatore Costantino Astarita, il segretario distrettuale Antonio Ruocco e il responsabile della Rotary Foundation Giancarlo Calise, con l’intervento del Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Mary Avery e alla presenza del presidente del Rotary Club Pozzuoli Raffaello Mastantuono.
Dallo studio delle malattie genetiche rare, attività centrale del Tigem, al Covid. Dalla ricerca ad altissima specializzazione alla sorveglianza sanitaria che coinvolge l’intera popolazione: la capacità di entrare nel genoma umano – una sequenza di 3,2 miliardi di lettere, in cui anche la mutazione di una singola lettera può significare una malattia grave, ne sono identificate 7000 – stata messa al servizio della lotta alla pandemia, dove la sequenza di “soli” 30mila elementi circa.
Da un lato grande complessità, dall’altro la velocità e i numeri con cui il virus Sars-Cov2 evolve e muta, che sposta la sfida quotidiana sulle quantità di campioni da esaminare. Questi gli elementi forniti dal prof. Ballabio, fondatore e motore del Tigem, che ha portato a vette di assoluta eccellenza internazionale un polo che oggi ospita 24 gruppi indipendenti di ricerca, 220 persone provenienti da 14 Paesi, 144 giovani impegnati in dottorati di ricerca internazionali, 17 brevetti internazionali e oltre 1200 pubblicazioni su riviste scientifiche.
“Questa iniziativa, che si concretizza nell’attenzione al Tigem e nella fornitura dei macchinari per il sequenziamento, rispecchia in pieno la mission del Rotary: fare del bene nel mondo – ha spiegato Costantino Astarita, Governatore del Distretto 2101, 71 club in tutta la Campania e 2700 soci -. Lo facciamo in alcune aree prioritarie d’intervento quali l’alfabetizzazione, la costruzione della pace e la prevenzione dei conflitti, lo sviluppo economico e comunitario, la salute materna ed infantile, le risorse idriche, la salvaguardia ambientale e, appunto, la promozione della salute. Fondamentale, per l’intervento al Tigem, stato il supporto dell’agenzia USAID nell’ambito dei fondi, 60 milioni di dollari di cui 5 destinati al non profit, messi dagli Stati Uniti a disposizione dell’Italia quale primo Paese d’Europa e chiamato a fronteggiare l’impatto con il Covid, che ha messo la Rotary Foundation, soggetto in prima linea per interventi di solidarietà e sostegno in ogni parte del mondo, in condizione di finalizzare l’operazione attraverso il progetto sviluppato dal nostro Distretto”.
“Ho iniziato il mandato a Napoli pochi mesi prima che la pandemia rivoluzionasse le vite di tutti – ha dichiarato il Console generale degli USA Mary Avery -. Ho avuto modo di apprezzare la coraggiosa risposta e la grande resilienza di tutte le regioni del Sud nell’affrontare la pi impegnativa delle sfide globali della storia recente. Sebbene stiamo attraversando una nuova fase critica, possiamo per apprezzare i risultati positivi ottenuti grazie al lavoro svolto dai nostri rispettivi Paesi, per affrontare la crisi, garantire salute e sicurezza e favorire la ripresa economica, gi in atto, in nome dell’antica amicizia fra Stati Uniti e Italia”.
I tre macchinari, per un controvalore di 100mila dollari, circa 83mila euro, garantiscono un deciso salto in avanti nell’operatività nello studio del Sars-Cov2: consentiranno di ridurre da 5 minuti a 30 secondi i tempi di preparazione dei campioni da sottoporre a sequenziamento, un’operazione complessa che distribuisce quantit- infinitesimali nell’ordine dei nanolitri. Lo ha spiegato il prof. Davide Cacchiarelli, leader del team che lavora direttamente sui sequenziamenti del coronavirus, allo scopo di monitorarne l’evoluzione e individuare nuovi ceppi: “La scommessa intercettare le mutazioni all’interno di una variante in modo da conoscerla e perimetrarla prima che si diffonda”.
I ricercatori del Tigem – primo istituto in Italia per sequenziamenti, dove ad oggi ne sono portati a termine circa un terzo del totale di 80mila, oltre a essere stati i primi a individuare e localizzare le varianti epsilon e omicron in Italia e le varianti alfa e delta in Campania, hanno identificato e caratterizzato una nuova variante, che si presentava come sottospecie della variante definita Spagnola, che nel novembre 2020 stata responsabile della seconda ondata di infezione in tutta Europa.
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