Grande successo di partecipazione e di gradimento ha riscosso il Progetto ROTARY A SCUOLA: Educazione, Aggregazione e Benessere. Lotta all’Obesità Infantile. Organizzato e messo in atto dal Rotary di Locri sul tema della prevenzione dell’obesità infantile, presso due scuole elementari con la premiazione finale di tutti i bambini partecipanti. L’iniziativa partita con il Presidente 2017-2018 Dr. Francesco Asprea continua anche per il 2018-2019 con il Presidente Dr. G. Mirarchi, ha visto impegnati il Maestro e campione mondiale di arti marziali Vincenzo Ursino, nonché Leader del progetto e responsabile del modulo dedicato all’attività sportiva, ed il responsabile del servizio di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria, esperto di nutrizione, Dr. Giuseppe Mirarchi per la parte medico-nutrizionale. I due moduli avviati, il primo dedicato all’attività sportiva, hanno consentito ai bambini ed ai docenti di prendere piena consapevolezza di una migliore fruibilità delle funzioni motorie-cognitive del proprio corpo con esercizi specificamente mirati, in un clima di gioco e divertimento. Con il modulo dedicato alla cura dei sani principi dietetici e delle buone abitudini alimentari, i bambini, i docenti ed i genitori hanno potuto rafforzare ed integrare le loro conoscenze nel perfezionare il rapporto con il cibo, sempre più necessario per agire preventivamente sulle principali cause di obesità infantile, prendendo atto che ciò contribuirà ad avere in futuro adulti con minori rischi per malattie metaboliche e cardiovascolari. Il programma operativo ha beneficiato della collaborazione degli insegnanti e dei tutor rotariani e rotaractiani che per una volta a settimana hanno dato il loro contributo direttamente a scuola; il tutto si è concluso con due eventi: la FESTA DELLO SPORT dove i bambini si sono esibiti davanti ai genitori in performance sportive e l’EVENTO FINALE nel quale sono state ripercorse le tappe salienti del progetto. La grande sala dell’Hotel President, ha sancito il successo di questo primo ciclo di progetto con la premiazione dei pimpanti e gioiosi bambini attorniati dalla grandissima partecipazione, di genitori, insegnanti e gente comune, i quali durante la convivialità del buffet, nei tanti momenti di interlocuzione con gli amici rotariani hanno espresso l’unanime apprezzamento dei presenti e ciò ha fornito ulteriore stimolo a valutare di proseguire con il progetto in altre scuole del territorio (a gennaio una altra scuola elementare ha già aderito all’iniziativa) e perché no anche come esempio da replicare altrove. Non dobbiamo, infatti dimenticare che nel mondo, circa 42 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni di età sono in sovrappeso o addirittura obesi. Il sovrappeso e l’obesità in giovane età sono associati a diverse conseguenze di salute o economiche, pertanto è importante analizzare le cause e i fattori di rischio e individuare le migliori strategie di prevenzione e cura. L’obesità infantile ha una genesi multifattoriale; come tale, è il risultato di diverse cause, più o meno evidenti, che interagiscono tra loro. In primo luogo, è dovuta ad un’eccessiva e cattiva alimentazione, legata o meno ad una ridotta attività fisica ed a fattori di tipo genetico – familiare. Rari sono i casi di obesità legati ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali. (Confalone, 2002). I punti cardini su cui non abbassare mai la guardia sono:
ALIMENTAZIONE: Una dieta insufficiente può portare a deficit di vario tipo (proteine, calcio, ferro, vitamine ed altri nutrienti essenziali alla crescita), per contro, un introito calorico eccessivo determina dapprima un sovrappeso del bambino, poi, nella maggioranza dei casi, una manifesta obesità, mentre l’iperalimentazione nei primi due anni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia); da adulti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all’obesità ed una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle. Intervenire durante l’età evolutiva è quindi di fondamentale importanza, perché dà la garanzia di risultati migliori e duraturi. (Confalone, 2002).
SEDENTARIETÀ: Oltre all’alimentazione scorretta e squilibrata, non è da sottovalutare, come fattore di rischio, la ridotta attività fisica o la sedentarietà, frutto di uno stile di vita sbagliato, ma sempre di più frequente riscontro. I piccoli, infatti, sono spesso accompagnati in macchina dai genitori (anche se la scuola o la palestra distano pochi metri da casa), prendono l’ascensore anche per un solo piano, passano ore ed ore davanti al computer e alla televisione (con gli esempi negativi che accentuano le cattive abitudini alimentari), escono sempre meno e così via.
Nel rapporto “Obesità in bambini e giovani: Una crisi nella sanità pubblica” scritto da un gruppo di esperti internazionali (IOTF) facente capo alla WHO (World Health Organisation), ed in collaborazione con la IASO (l’Associazione Internazionale per lo Studio sull’Obesità), sono state identificate le principali tendenze sociali che contribuiscono all’aumento dell’obesità infantile:
- aumento dell’uso di trasporto motorizzato (ad esempio per andare a scuola);
- diminuzione dell’attività fisica durante il tempo libero e conseguente aumento della sedentarietà;
- aumento del tempo trascorso davanti la tv;
- aumento della quantità e varietà degli alimenti grassi ed energetici e relativo aumento della loro pubblicità;
- aumento dell’uso di ristoranti e fast food per pranzare e cenare, i quali offrono grandi porzioni a poco prezzo;
- aumento del numero dei pasti durante la giornata;
- aumento dell’uso di bibite analcoliche dolci e gasate come sostituzione all’acqua.
L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per il bambino che cresce, in quanto, oltre a farlo dimagrire, lo rende più attivo, contribuendo a ridistribuire le proporzioni tra massa magra (tessuto muscolare) e massa grassa (tessuto adiposo). (Confalone, 2002).
E’ quindi sufficiente praticare, in maniera costante, un’attività aerobica leggera, senza affaticare troppo l’organismo (come una pedalata in bici od una camminata); ciò sottopone i muscoli ad uno sforzo moderato ma costante, inducendoli ad attingere carburante soprattutto dal serbatoio dei grassi. (Confalone, 2002).
FAMILIARITÀ: I fattori familiari non sono meno determinanti dei precedenti. L’obesità, sotto certi aspetti, può considerarsi un problema di natura ereditaria e, sotto altri, una conseguenza di fattori ambientali.
Un’indagine multiscopo realizzata dall’ISTAT nel 2000 dimostra che circa il 25% dei bambini ed adolescenti in sovrappeso ha un genitore obeso o in sovrappeso, mentre la percentuale dei bambini sale a circa il 34% quando sono obesi o in sovrappeso entrambi i genitori.
L’esempio della famiglia è fondamentale: non si può parlare di educazione alimentare se i genitori non iniziano per primi a seguire una dieta equilibrata.
Per quanto riguarda la natura ereditaria dell’obesità, sono state evidenziate alterazioni di alcuni geni aventi un ruolo nella produzione delle cellule adipose, ma gli studi sono tutt’ora in corso. (Confalone, 2002).
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