Di Lucia de Cristofaro
Sta per terminare la fase uno di un’emergenza sanitaria che ha stravolto le nostre vite; per approfondire gli aspetti medici e il ruolo del Rotary, come i service attivati ampliamente narrati nei precedenti articoli, abbiamo intervistato il PDG e Presidente Commissione Distrettuale R.F., Alfredo Focà, Professore Ordinario di Microbiologia.
In questi giorni di emergenza attraverso i vari servizi giornalistici abbiamo imparato molto sulle conseguenze del Covid 19, ma di fatto possiamo spiegare cos’è un Virus e come possiamo difenderci e fare prevenzione? E se ciò è possibile?
“In questi giorni, in realtà, nel tentativo di semplificare termini e concetti scientifici e di sintetizzare le risposte si è verificata una sovrapposizione di espressioni spesso fuorvianti e, altre volte, francamente errate. Il microbiologo, premio Nobel. André Lwoff alla domanda “Cos’è un virus” rispose: “Un virus è…..un virus!”. I virus sono, dunque, delle “particelle” di acido nucleico (RNA o DNA) e proteine che veicolano un messaggio genetico di riproducibilità, replicazione, che può avvenire solo all’interno di cellule viventi (eucariotiche o procariotiche): saprofitismo obbligato. I virus “patogeni” (che possono essere causa di malattia) dopo l’”ingresso” (contagio) nel nostro organismo, nelle cellule bersaglio del nostro organismo, da una parte inducono reazioni di difesa: infiammazione, immunità, febbre, etc., dall’altra cercano di replicarsi sfruttando alcuni meccanismi della cellula parassitata (infettata). In questo percorso può esplicare il suo effetto patogeno provocando una sintomatologia anche grave (malattia conclamata), una infezione, con sintomi lievi e generici (paucisintomatica) o assenza di sintomatologia (asintomatica). Dal punto di vista evoluzionistico potremmo definire i virus come “anello di congiunzione tra mondo vivente” (biotico) e mondo “non vivente” (abiotico) e, secondo alcuni ricercatori, madre della prima “Cellula ancestrale” potrebbe essere particella simil-virale a RNA. In molti tratti del genoma umano sono stati riscontrati geni “silenti” di origine virale che vi si sono integrati durante il processo evoluzionistico. Virus non -patogeni fanno parte del microbioma umano (viroma).”
Ci stiamo preparando alla fase due, ma è davvero finita? O dobbiamo ancora preoccuparci di una nuova improvvisa emergenza?
“Dipende dai nostri comportamenti e dallo stile di vita che adotteremo. La seconda ondata della “spagnola” è stata terrificante. Inoltre, aspettiamo alcune risposte/chiarimenti e conferme dalla ricerca scientifica e dai riscontri di epidemiologia che è una scienza esatta! La speranza è che ci si liberi dai soloni e dai “virologi” che infestano i media.”
Dal tuo osservatorio di elevata esperienza di microbiologo, come mai ci si sta mettendo tanto tempo per creare un vaccino? Un tempo che a noi profani sembra davvero eccessivo.
“Tutt’altro i tempi, le procedure, sono “normali” anzi, in qualche modo accelerati; i processi di controllo e validazione devono rispondere a due requisiti fondamentali: innocuità ed efficacia (immunità protettiva). Pertanto, all’”isolamento” del virus causa di pandemia, segue il riconoscimento del frammento “immunogeno” (in grado di dare immunità, evocare la produzione di anticorpi protettivi), stabilire il modo più efficace di somministrare e veicolare tale frammento, (ad esempio con tutto il virus reso apatogeno, ovvero parte di esso, o solo il frammento immunogeno opportunamente veicolato da altri virus, o da prodotti artificiali o proteici). In alcuni casi il frammento immunogeno può essere sintetizzato in laboratorio e opportunamente veicolato. Seguono prove di efficacia e innocuità sull’animale di laboratorio e quindi sull’uomo, solitamente volontari sani. Pertanto, nel caso del coronavirus Cov-19 i vari gruppi procedono a tappe accelerate. Bisogna dire che dopo la prima epidemia di coronavirus gli studi su un vaccino furono portati avanti velocemente ma l’interruzione dell’epidemia, quindi della pressione emotiva, ha bloccato le ricerche. I virus replicandosi subiscono grande o piccole mutazioni (mutazioni puntiformi) del loro genoma: i virus influenzali ogni anno subiscono “mutazioni puntiformi“, ai primi fenomeni influenzali vengono isolati i nuovi virus mutati e (in pochi giorni) vengono preparati nuovi vaccini. Silenziamo chi afferma che il vaccino non serve a niente!”
E’ davvero tutta colpa del Pipistrello? Ciò significa che anche in futuro potremo avere improvvisamente un nuovo Virus che si è modificato proveniente dagli animali? Come convivere con tutto ciò?
“Stili di vita e di alimentazione! Il tema, molto interessante, è conosciuto da tempo. Può verificarsi il passaggio del virus dall’animale all’uomo e ciò può provocare patologia nel soggetto contagia-infettato. A questo primo “passaggio” può verificarsi in alcuni casi il cosiddetto “salto di specie”, cioè il contagio/infezione avviene da uomo a uomo “secondo passaggio”, l’espansione può avvenire rapidamente ed in modo incontrollato.”
A livello politico e governativo si è spesso detto tutto e il contrario di tutto. Da esperto, pensi che l’isolamento e il Lockdown fossero le uniche strade da seguire o si potevano evitare con un preventivo tampone a tutta la popolazione? E comunque almeno a coloro che erano in prima linea da subito?
“Gli errori sono stati molti, gravi e…..colpevoli. 1. A partire dall’epoca Bindi si è distrutta la “sanità territoriale” promuovendo prevalentemente i “centri di eccellenza”, la sanità privata, la sanità del Nord creando forti squilibri territoriali, culturali, e assistenziali. In casi di epidemia/pandemia la medicina di base, i medici di famiglia, gli osservatori epidemiologici, etc. si sono disorientati e senza armi: li hanno chiamati ipocritamente eroi!!! Inoltre, con l’avvento della riforma Bindi la direzione della sanità ospedaliera e territoriale è passata di mano dai medici a persone che sanno poco di sanità! 2. La pandemia è sfuggita dalle mani dei medici ed è stata gestita in maniera inappropriata da politici e televisioni con provvedimenti tardivi e fuorvianti: Siamo in guerra contro il virus: non è vero non è una guerra!!! Il virus colpisce gli anziani (meno male ci togliamo un peso e attiviamo l’immunità di gregge): sono stati trascurate le case di riposo e il personale di assistenza e i medici di base con gravi conseguenze di cui ci accorgiamo oggi: sì ma sono eroi (che ipocriti)!!! 3. Consigli e termini fuorvianti o francamente erronei: “le mascherine non servono a niente”, distanziamento sociale (è distanziamento individuale, personale non sociale), il vaccino non serve a niente, la perla, comunque, della scempiaggine rimane la “patente d’immunità” quando, ancora, tra l’altro, non si conoscono le caratteristiche e i limiti della sieroconversione immune al coronavirus.”
Il Distanziamento sociale non ha bloccato le attività dei Club Rotary del Distretto 2100, cui abbiamo dedicato vari servizi giornalisti sulle azioni di donazione e supporto ai territori. In qualità di Presidente della Commissione Distrettuale Rotary Foundation, pensi si potesse fare di più?
“In epoca di “social” vale ribadire che la misura di igiene e sanità per interrompere il contagio è il “DISTANZAIMENTO PERSONALE, INDIVIDUALE” non sociale. Ciò è dimostrato anche dall’incremento positivo dei collegamenti video-chat che hanno consentito di incrementare i “collegamento sociali” ed utilizzarli proficuamente. Nel Rotary, in particolare, queste piattaforme tecnologiche ha favorito gli incontri, “in maniche di camicia”, accelerare scambio di idee e decisioni anche tra persone che non avrebbero avuto l’opportunità incontrarsi, di socializzare per le distanze chilometriche; oltre al fatto …..che abbiamo non consumato carburante con macroscopici benefici per l’ambiente. Il progetto “CoVID-19” è stato realizzato tutto telematicamente in 15 giorni!!!”
Nella fase due le comunità avranno ancora bisogno di essere sostenute, qualche consiglio ai rotariani su come sostenere, con azioni opportune sui territori, anche questa nuova situazione?
“Senza alcun dubbio con la corretta informazione capillare con l’ausilio delle professionalità presenti nei vari Club e con tanti piccoli o grandi progetti, in parte già in cantiere in ogni Club, di sostegno delle attività assistenziali e di supporto nelle comunità più periferiche.”
Ci fa piacere concludere le nostre interviste per il sito e i social sempre con una domanda e la rivolgiamo anche a te: “Essere rotariani perché?”
“Perché le finalità e i valori coltivati e promossi dal Rotary permettono di ritrovare l’”Uomo”; a conferma di ciò dopo l’avvento, di fenomeni tipo “ ’a livella” (come la pandemia da coronavirus) comprendiamo l’importanza della restituzione ai “Valori Consolidati”. Inoltre, il braccio di ferro democratico e non, che viviamo nei nostri Club tra il Rotary e l’anti-Rotary rappresentato quest’ultimo da personaggi poco qualificati e delinquenti che, mascherandosi, sono riusciti ad infiltrarsi nel Rotary sostenuti da congreghe e lobby, rafforzano la nostra voglia di realizzare quel Rotary dei grandi progetti strategici, della pace e dell’amicizia come voleva Paul Harris.”
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