Cari Amici,

vi scrivo in pieno lockdown che coinvolge l’intero nostro Distretto e voglio condividere con voi alcune riflessioni. C’è un’enorme differenza tra il lockdown di marzo e quellocui siamo costretti ora. Il primo fuuna scelta coraggiosa ed obbligata, con risultatitangibili e plauso peritempielemodalità scelte. Illockdown attualeè l’ammissione diuna nostra sconfitta, non solo amministrativa epolitica, ma anche sociale per laperficialità ed incapacità di condividere ed adottare gli stili di vita necessari a prevenire o a mitigare questa seconda ondata.

La prevenzione e cura delle malattie è una delle 7 aree d’intervento del Rotary International, ed una serie di encomiabili iniziative di solidarietà atte a contrastare la pandemia sono state intraprese nel nostro Distretto. E tuttavia la complessità e la dimensione del problema richiede un grande sforzo comune di tutti i Distretti italiani e sarà molto importante poter disporre al più prestodei fondi del progetto USAID (5ML di dollari da distribuire tra tutti i Distretti italiani…) per utilizzarli in un progetto comune di contrasto all’azione del virus.

Ma non bisogna dimenticare che nel mondo 400 milioni di persone non possono permettersi o non hanno accesso alle cure mediche di base e forte è stata la nostra risposta: noi rotariani allestiamo cliniche mediche provvisorie, e costruiamo le infrastrutture necessarie per permettere agli operatori sanitari ed alle istituzioni di lavorare insieme per soddisfare i bisogni sanitari dei meno fortunati.I nostri soci affrontano in tutto il mondo varie malattie, tra cui malaria, HIV/AIDS, Alzheimer, sclerosi multipla, diabete e poliomielite, realizzando diversi ed articolati programmi di prevenzione, e continuano a dar vita a centinaia di progetti nel campo della sanità, lavorando in rete con obbiettivi differenti, ma tutti finalizzati a migliorare la salute nelle popolazioni meno abbienti, Paul Harris: scrisse che “Il Rotary offre l’opportunità di servire nei modi e negli ambiti in cui ognuno è più propenso. Il potere di un’azionecombinata non conosce limiti.” e allora continuiamo così, con determinazione ed entusiasmo, a “fare del ben nel mondo”.

Chiudo con un affettuoso saluto a tutti voi, dandovi un appuntamento di pace e serenità: il 18 dicembre alle 19:00 ci ritroveremo su Zoom per un incontro con Emilia Zamuner “Aspettando Natale: lontani ma vicini, so far so close”.

Gennaio sarà poi il mese dell’Azione professionale, ma questa è un’altra storia…