In Italia tra i giovani diplomandi e nelle loro famiglie prevale la convinzione che il titolo di studio conseguito presso la Scuola Superiore Secondaria non serve a niente se non viene integrato da una laurea. Questa convinzione genera un affollamento abnorme verso gli Atenei che sono stati costretti in gran numero a istituire il numero chiuso imponendo esami di accesso molto selettivi. Il risultato è che moltissimi giovani restano al palo senza potersi nemmeno iscriversi a una facoltà e vanno a integrare una nuova categoria di giovani che si è creata, i cosiddetti NEET (Neither on Employment or in Education Training). Ormai a livello nazionale i NEET sono il 24% dei nuovi diplomati con punte del 40% nelle Regioni del Sud come la Campania.

Eppure esiste una realtà misconosciuta in Italia che permette a un giovane diplomato di dotarsi di una specializzazione professionale altamente qualificata che assicura un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Si tratta degli ITS, Istituti Tecnici Superiori, che permettono di conseguire in due anni un diploma di quinto livello valido in tutta la Comunità Europea assicurando una occupazione di tecnico specializzato presso realtà industriali locali o nazionali o internazionali.